Qualche anno fa esplose (sopratutto) in rete il fenomeno autoriale di Maccio Capatonda. Regista di cortometraggi da pochi minuti che giocavano con i trailer, le parole e la capacità attrattiva del grande cinema (inesistente). I suoi finti trailer furono visti e rivisti da milioni di persone, personaggi/attori come Hekor Baboden, Anna Pannocchia, Fabio Di Ninno, Ivo Avido, Amalia Frellioje, il piccolo Riccardino Fuffolo e (sopratutto) Herbert Ballerina erano gli eroi virali del piccolo schermo, titoli come “La Febbra“, “Padre Maronno“, “L’uomo che non reggeva l’alcool” e “Italiano Medio” diventarono in breve tempo dei piccoli classifici della rete. A distanza di anni Maccio Capatonda (all’anagrafe Marcello Macchia) tenta il triplo salto mortale carpiale avvitato e decide di portare Italiano Medio al cinema facendo diventare un cortometraggio di soli 2 minuti (che vedete qui sopra) un film vero (in uscita oggi 29 gennaio 2015). #eccomecazzoèppossibilediretevoi Questa è esattamente la domanda che mi sono posto per tutto il tempo in cui ho visto girare in rete il trailer, le clip e i montaggi di quello che doveva essere la versione lunga lunga lunga di un riuscitissimo corto. Come si può espandere un divertente corto in un film con una storia decente? La mia [...]